Descrizione
Il linguaggio poetico basato sul leggero senso di ironia e sorpresa di Andrea Mancuso caratterizza Oculus, lo specchio da parete che va oltre la sua funzione.
Oggetto-scultura che stupisce lo spettatore che vi si riflette.
La forma enigmatica è composta da una sezione sferica con un’apertura circolare al cui interno risiede lo specchio.
La percezione della sua forma varia a seconda dei punti di vista, creando un ipnotico gioco di riflessi, come dichiarato a partire dallo stesso nome: Oculus, dal sostantivo latino che identificava un’apertura simile, appunto, a un occhio.